Jumbo-Visma, Tom Dumoulin teme ancora Chris Froome: “In qualsiasi squadra sarà, al Tour de France dovremo comunque batterlo”
Sono stati fieri avversari in più di un’occasione. In particolare nel 2018, quando uno piegò l’altro al Giro d’Italia con un’impresa leggendaria sulle Alpi ed entrambi poi si trovarono a condividere il podio, nei posti d’onore, al Tour de France. Chris Froome e Tom Dumoulin, inoltre, sono anche accomunati dal fatto di aver perso praticamente l’ultimo anno di corse (il britannico è rientrato a febbraio all’UAE Tour 2020 dopo l’incidente della scorsa primavera, il neerlandese non corre dal Giro del Delfinato 2019, che peraltro non portò a termine). Con ogni probabilità i due si ritroveranno, insieme al meglio del ciclismo mondiale, a duellare alla prossima Grande Boucle.
“Cosa penso del fatto che Froome potrebbe cambiare squadra? Ho avuto i miei problemi cui star dietro… – le parole del vincitore del Giro d’Italia 2017 raccolte da Het Laatste Nieuws – Ma so che non è divertente non trovarsi bene all’interno di una squadra, se ci sono tensioni”. Dumoulin ha lasciato il Team Sunweb al termine della scorsa stagione, accasandosi alla Jumbo-Visma e facendo intendere di non essersi sentito a suo agio nell’ultima parte del suo rapporto con la squadra tedesca.
“Non so devo credere a quel che si dice intorno a Chris e alla sua intenzione di cambiare squadra lasciando il Team Ineos – dice il 29enne di Maastricht – Ma se vorrà effettivamente farlo, dovrà metterci una grande energia. Dal mio punto di vista, però, credo che la squadra conti relativamente quando ti trovi spalla a spalla con i rivali in una tappa di montagna. Bisogna far conto sulle proprie forze, che è possibile con ogni maglia addosso. Gli ultimi 10 chilometri di una salita sono da fare per conto proprio. Quindi, non importa con quale squadra verrà al Tour de France, dovremo comunque batterlo”.
Dumoulin sarà, insieme a Primož Roglič e Stephen Kruijswijk, impegnato dall’8 luglio nel primo dei due ritiri in altura che la Jumbo-Visma ha organizzato a Tignes, sulle Alpi francesi (durerà fino alla fine del mese). “La classifica al Tour sarà determinata dalle tappe di montagna, su salite anche di un’ora e talvolta in alta quota. Non credo sia possibile preparare bene la corsa senza l’allenamento in quota, che è una cosa necessaria Per essere nelle condizioni di lottare almeno per il podio”.
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